lunedì 2 febbraio 2009

E' PASSATO DI QUA

Quando il bambino era un feto
e l'uomo era bambino
e il vecchio, l'uomo
e nessuno era anziano.
La donna era un'idea
nell'utopia una schiava
e, se liberta, troia.
Quando c'era lui
e c'era una sola volta il west
com'era verde l'altrui valle.
Quando i mulini erano bianchi
e i biscotti, grano
l'uomo del monte era un pastore
nella valle degli orti crescevan peperoni
minuscoli e avvizziti di bontà
e le femmine piacevano abbondanti.
Bei tempi, beata gioventù
che si bruciava per essere avanguardia.
Quando non era ancora nato quello che mi fotterà,
ti ricordi?
Allora sì che si poteva...
Ma si poteva voler potere?
Prima della guerra
dopo la crisi
prima della rivoluzione
durante la crisi delle guerre rivoluzionarie.
Quando l'uomo era uomo
e il cavallo, cavallo
e l'uomo chiamato cavallo
aveva delle crisi d'identità mica da ridere!

Oh, giovinezza, primavera di...
Maledetta primavera!
Quando c'era il boom
e i favolosi anni sessanta
e gli uomini d'oro negli anni di piombo
col pugno di ferro.
Che facce di bronzo.
Quando il cellulare non era un telefono
e ti portava in galera.
Quando non c'erano molti simboli
della gabbia dorata quotidiana.
Quando il fumo era buono
quando ogni droga era buona
per morire da eroe.
Rammenti?
C'eri ancora tu
e ceri accesi molto pochi.
E' passato tanto tempo
ma tu sei sempre la stessa
perché non ti ho mai più riveduta
e corretta.
Quando feci le elementari
scuole ed esperienze
quando ero un ragazzotto
quando, dopo, facevo il ragazzino.
Quando mi sono sposato
quando ho divorziato e mi sono risposato
poi mi sono ricreduto e ho di nuovo divorziato
e mi sono risposato, ho divorziato e convissuto
ma mi sono risposato, separato,
innamorato, rincontrato.
E poi mi sono riposato.

Quando infine sono invecchiato
e mi sono divertito alla faccia di chi non ha vissuto
o ha creduto di aver vissuto
avendo avuto sogni,
occasioni
o forse solo voglie,
seccando seccandosi, come le foglie.
Quando?
Un attimo prima di sparire.

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