Da qualche settimana il Kenya ha aggiunto alle sue grandi attrazioni (savana, oceano, grandi laghi, montagne, maasai, corruzione) anche un motivo in più per essere visitato. Il “boom” mondiale del Mukombero. No, non si tratta di un nuovo ballo come la Macarena ma di un viagra naturale dalle insospettabili proprietà. Il Mukombero è un tipo di ginger molto chiaro ed esile che cresce specialmente a nord del Paese, ma che ultimamente viene commercializzato anche sulla costa.
Il suo effetto, se viene masticato come una radice di liquirizia, è quello del più potente afrodisiaco trovabile in natura. Ecco allora che sui depliant pubblicitari che promuovono il Kenya, accanto all’immancabile leone in primo piano, di tre quarti, con la zazzera bionda al vento, al maasai salterino lenzuolato in rosso e ricoperto di perline, al pescatore di 115 anni con la barba bianca che aggiusta la sua vela ricavata dai sacchi della polenta, possiamo aggiungere il pensionato mzungu che mastica il mukombero mano nella mano con una procace ventenne sulla spiaggia di Malindi e, invece di ammirare la sua preda, felice e sorridente, ha lo sguardo fiero verso il basso a valutare come il suo salice piangente italiano si stia trasformando in una gloriosa palma tropicale.
E le coppie in viaggio di nozze? Luna di miele e ginger, roba da ricordare tutta la vita. Così per le signore in odor di menopausa, gli adolescenti timidi, i latin lover caduti in disgrazia, i precari con impotenza coordinata continuativa…mukombero in compagnia, mukombero per tutti! All inclusive!
Per non parlare degli slogan: “Donne, è arrivato il mukombero!” “Prova anche tu il gingerone africano del piacere”. Grazie a questo miracolo della natura, l'economia del Kenya può davvero avere un'erezione e il settore turistico nel suo ventaglio di proposte per le vacanze a tutto tondo (e a tutto duro) sarà imbattibile! Savana, mare, escursioni montane, laghi, deserti, social, etno, equo, bio, mio, tuo, suo, luo…tutto al sapor pizzicorino della radice di zenzero che a nord del Paese, ma da qualche settimana anche a Nairobi e Mombasa, si vende a pochi scellini la "dose" e che promette performance degne di un Rocco Siffredi equatoriale, con l’unico piccolo effetto collaterale di un po’ di stitichezza, ma niente a che vedere col rischio infarto della pillolina azzurra, che è così squallidamente chimica. Questo è un eccitante bio! Equo solidale…e per questo fa godere ancor di più! Comunque occhio alla stitichezza, non la sottovalutate! Lo hanno provato per primi i kenioti bigami, i capotribù con più mogli. Onesmus Mtondi, 72 anni di Mazeras, ha trentuno mogli. Si è mangiato un chilo di mukombero ed è riuscito a soddisfarne 28, anche perché le tre più vecchie sarebbero state intrombabili anche da un cieco in astinenza da vent’anni ripieno di viagra. Il vecchio Mtondi, visibilmente soddisfatto dopo la performance, non è andato di corpo per un mese e mezzo ed è esploso due notti or sono, concimando gli “shamba” di tutto il villaggio. Al limite, quando lo assumete, inghiottiteci insieme due samosa prese in un chioschetto locale.
Anche a Nairobi, in certi ambienti, va di moda il mukombero. Potrebbe stupire il fatto che i primi ad impazzire per l'eccitante naturale siano stati infatti gli stessi kenioti, di cui noi occidentali ignoravamo tali problemi. Con tutti quelli ancestrali che già hanno, lo stress di una veloce civilizzazione evidentemente ha aggiunto pure questa sciagura. Oltretutto, con i loro "carichi eccezionali", la morbidezza è ancora più imbarazzante. Proboscidi da cimitero degli elefanti su corpi da gazzelle. A Nairobi si sono verificati però problemi collegati al continuo stato d’eccitazione degli uomini: in molti, proprio per le misure considerevoli dei loro organi sessuali, non riescono più a salire in macchina, nei negozi o in casa dove, muovendosi, distruggono tutto ciò che trovano ad altezza del basso ventre. Non possono sedersi al ristorante senza che i tavoli apparecchiati prendano il volo e così via. Si può anche assistere, nelle toilette e nei parchi della capitale, ad epiche sfide di fioretto e sciabola tra bandoleri mukomberi.
A Mombasa, una ditta indiana di demolizioni edilizie, offre il mukombero da masticare ai propri operai, che di conseguenza sono in grado di tirare giù interi agglomerati di case a colpi di mazza. C’è chi si sta allenando anche per la ricostruzione. Dalla cazzuola al… il passo è breve.
Scherzi a parte, gli unici davvero contenti del “boom” del mukombero, sono i rinoceronti, il cui corno per anni è stato definito afrodisiaco e ancora viene cercato da qualche idiota bracconiere assassino al soldo di aziende cinesi. Alcuni esemplari dell’Amboseli, alla vista del malintenzionato, hanno imparato a guidarlo verso le radici miracolose. “Prendi questo, coglione, e lascia stare il mio naso”. Il ginger non ammazza nessuno, nel tè è perfino piacevole, la moglie può grattugiarlo nelle vivande senza che il marito abbia a vergognarsi delle sue tristezze a letto e l'amante focoso può farne incetta e presentarsi al cospetto della partner canticchiando "donna donna lo sai chi c'è, è arrivato il Mukombero!" Attendiamo ora che i ricercatori della Pfizer (casa produttrice del viagra) se ne escano con altri effetti collaterali del gingerone del piacere, oltre alla stitichezza. Altrimenti, con buona pace delle multinazionali, anche sulla costa keniota, ci daremo tutti alla coltivazione...immaginando un nuovo tipo di turismo di cui c'è già pronto lo slogan: "Il Kenya tira...eccome se tira!"
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