Nonno Kazungu sedeva all’ombra del grande baobab, quello che da cento generazioni ascolta le storie del villaggio e non hai mai sentito una bugia. Qui il vento raccoglie le menzogne all’istante e le mescola alla polvere della grande strada argillosa. Restano basse, terrene come le vere miserie umane, che sono più misere del piatto di polenta e fagioli del lunedì. Solo le parole umili e sincere raggiungeranno le nuvole. Per quelle non ci vuole un gran vento, basta un leggero soffio.
“Hanno rinviato la partita del Genoa, Kazungu. E’ saltata la vendita per beneficenza del mio libro che avrebbe aiutato i bambini della scuola calcio rossoblu di Gede”
La smorfia del nonno era allo stesso tempo un punto di domanda di rughe e un’imprecazione di sorriso.
“Perché l’hanno rinviata?”
“Per il ghiaccio”
“Mah…qua al massimo per il ghiaccio l’uomo bianco si prende una cagarella, quando si beve una caipirinha”
“Eh, lo so Kazungu, ma nei giorni scorsi, come dice Kitsao, il Dio dell’Italia aveva la forfora”
“Troppi pensieri…”
“Comunque niente partita, e niente fondi per iniziare la costruzione del pozzo per l’acqua”
“E senza pozzo, niente acqua per il cemento, l’erba del prato…”
“E senza cemento, niente spogliatoio con le docce, che poi avranno anche loro bisogno dell’acqua”
“La solita sfiga dell’Africa”
“Sì, ma la sfiga dell’Africa non è quasi mai casuale, spesso c’è dietro la mano dell’uomo. Intendiamoci, quella mano può essere bianca o nera. Ma resta una mano, non è una zampa o una nuvola”.
“Hai ragione Kazungu. Peccato, però. Era tutto pronto, la società aveva appoggiato l’iniziativa (poi magari un giorno darà anche dei soldi veri…) e l’altoparlante dello stadio avrebbe diffuso un comunicato a più riprese, i volontari dei Grifoni in Rete erano già organizzati…”
“L’Africa è abituata a perdere i treni. E dire che ne passano così pochi…ma ha sempre la pazienza di aspettare una nuova occasione, una nuova zampata!”
“L’occasione arriverà, mio caro nonno, ma sarà certo minore. A Natale tanta gente avrebbe comperato il libro come regalo, se la faremo contro il Catania o più avanti, non potremo contare su questo effetto”
“Certo…per fare delle cose buone ci vuole sempre una scusa…altrimenti non ne abbiamo il coraggio”
“E’ così. Però per iniziare basterebbe che tutti quei tifosi che hanno ringraziato la Prefettura per il rinvio della partita, perché avevamo i giocatori stanchi e infortunati, o perché c’era la neve ci avrebbero messo due ore in più ad arrivare allo stadio, comprassero una copia del libro. Sarebbe già una buona partenza per noi”.
Io invece ho dei ringraziamenti veri da fare. E sono quelli ai fratelli dei Grifoni in Rete che, coordinati da Pato, con il presidente Ski, Giovanna e tutti gli altri, si erano già organizzati, sotto un freddo che nonno Kazungu nemmeno si sogna, per vendere il libro all’interno dello stadio con il solo intento di aiutare un amico lontano a fare qualcosa di buono e di rossoblu per un po’ di bimbi in Kenya. Un treno di ghiaccio se n’è andato senza di noi, ma avremo tante altre occasioni per vincere le nostre sfide alla miseria e all’indifferenza, con una zampata o un soffio di nuvola. Grazie fratelli, buone feste!
Nessun commento:
Posta un commento