lunedì 7 dicembre 2009
RECENSIONE DI "GENOA CLUB MALINDI" su PianetaGenoa1893
Ci sono libri che ci passano sopra ,come un evento atmosferico. Ci sono libri che, invece, ci cambiano, senza che all'inizio ce ne rendiamo conto: “Genoa club Malindi “ è una di queste letture.
Come definirla? Per fortuna,non è possibile ricondurla ad un unico genere:scorrendone (anzi,divorandone!) le pagine troviamo il saggio,il racconto,la rievocazione autobiografica...insomma,una infinità di spunti,utili alla riflessione.
Per noi che amiamo, viviamo, ci occupiamo di Genoa è un grande onore scoprire l'autore come “uno di noi”. «Non ho inciampato nell'esistenza di un altro uomo o donna - scrive l'autore Freddie Del Curatolo - non ho diviso il destino con un personaggio famoso o con un parente stretto. Fin da ragazzo ho legato gli avvenimenti più belli o più tragici della mia vita con il Genoa o con l'Africa. Non l'ho mica fatto apposta. E' successo così».
Il Genoa e l'Africa; due importanti punti di riferimento. Freddie se li è costruiti a poco a poco; anzi,se li è ritrovati addosso, come una seconda pelle. Paradossalmente, due mondi tanto lontani trovano una insospettabile possibilità di dialogo,al punto che anche i “compagni di viaggio” malindini, coloro che si trovano a condividere la quotidianità, anche attraverso il calcio imparano a considerare gli occidentali in modo diverso.
Per contro, l'immagine di Malindi che emerge da queste narrazioni è infinitamente al di sopra e lontana anni luce dagli stereotipi legati al turismo di massa, al turismo “tutto compreso”, ad un “mal d'Africa” di maniera, poco sentito e molto esibito.
Ci sono immagini che mi piace ricordare,senza svelare nulla dei contenuti molto più articolati: la coppia che, in viaggio di nozze, decide di devolvere il denaro ottenuto in regalo ad un progetto umanitario (al quale aderisce anche il presente volume,con i fondi ricavati dalla vendita, per aiutare l'onlus Karibuni); i volontari che si battono ogni giorno per migliorare le condizioni di bambini e di giovani altrimenti condannati a vivere e a morire in strada; la soddisfazione provata alla realizzazione di un ospedale in grado di curare la popolazione. Il tutto intervallato dalle vicende personali dell'autore,dalle partite del Genoa, dalle imprese del Principe Milito, dalle gioie e dalla trepidazioni che il gioco del calcio regala a chi lo vuole vivere sino in fondo,in modo autentico e non opportunistico.
Un racconto emozionante, imprevedibile, che ha il pregio di mostrarci una realtà (l'Africa) da un altro, inconsueto punto di vista, più di quanto potrebbero fare mille discorsi sulla prospettiva interculturale. Ai miei occhi,”Genoa club Malindi” ha anche un altro,rarissimo pregio: quello di mostrarci come la vita possa essere un'avventura meravigliosa...soprattutto all'ombra del Grifone.
Monica Serravalle
(www.pianetagenoa1893.net)
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