Ogni mattina, con una puntualità che è tutto fuorché africana, sulle rive del fiume Sabaki, proprio dove il mare viene ad abbeverarsi d'acqua dolce, un ippopotamo emerge dall'acqua argillosa.
Si tratta sempre dello stesso esemplare, anche se i vecchi del luogo assicurano che abbia almeno tre sosia. E' una femmina, solitamente astiosa ed efferata. L'ìppopotamo è vegetariano, ma nutre una cattiveria insensata (o forse no) nei confronti del genere umano che lo porta a masticare e sputare immediatamente dopo, disgustato, il poveretto che gli dovesse capitare a tiro. In pochi hanno convinto il mondo con una teoria credibile sull'odio dell'hyppo per il genere umano. Si dice sia per il fatto che non esiste una sana e ancestrale rivalità legata alla natura (non si tratta di due carnivori che possono contendersi le stesse prede o divorarsi a vicenda, all'uomo non piace la carne di ippopotamo né con la sua pelle ne ricava vesti o calzature, all'ippopotamo non piacciono i reality show e la cocaina) ma una teoria più credibile rivela che potrebbe essere ancora incazzato per l'insulsa pubblicità dei pannolini che lo ha mostrato alle famiglie come un idiota bonaccione e incontinente.
L'ippopotamo del fiume Sabaki si chiama Wilma e, giorno dopo giorno, ha creato una sorta di linguaggio per il quale non è impossibile decifrarne i pensieri.
L'ineffabile reporter italiano Adelchi Maria Frediani ha fatto suo questo linguaggio è riuscito a intervistare Wilma.
F - Buongiorno, Wilma
W - “Ha mica del sedano? Lo uso indifferentemente come contorno e come stuzzicadenti”
F – Perché il suo disprezzo per la razza umana?
W - “Si è guardato bene, prima di uscire, stamattina?”
F – Che c'entra, anche lei, rispetto alla grazia dei felini, all'eleganza della giraffa, alla statuarietà dell'elefante...
W - “Appunto, a voi fa schifo l'ippopotamo e a noi l'uomo. 1-1 palla al centro”
F – Sì, ma a noi non state antipatici, anzi con la vostra mole e i dentoni fate tenerezza!
W - “Invece voi con il vostro opportunismo, il non saper stare più nel branco, la vostra falsità, mi fate solo e semplicemente cagare”
F – La mettiamo in politica?
W - “La mettiamo che se la prossima volta non ti presenti con il sedano, mentre mi intervisti qui sulla riva del fiume e mi troverai insolitamente gioviale e affabile, ti arriva nel culo un coccodrillo che se va bene ti lascia fuori i coglioni e il cellulare, degna rappresentazione dell'uomo moderno”
F- Ci vediamo tra qualche giorno con parecchio sedano, Wilma! Arrivederci.
W – “Ciao, imbecille.”
Ogni mattina, alle 10.30, con puntualità disarmante, alla foce di un placido fiume africano che incontra il maestoso tumulto dell'Oceano Indiano, un ippopotamo dalle movenze lente e dallo sguardo penetrante, attende l'uomo per sfidarlo su un campo inusuale, la logica, convinto che ultimamente, com'era migliaia d'anni fa, ci sia partita anche da quel punto di vista.
4 commenti:
Ok!!!!
Mi hai fatto capire che sono un'ippo.
Magari non Wanda!
No, perchè dici così...ti vedo bene come Drag Queen degli ippopotami!
L'ippopotamo Wanda è fantastico e ti ricorda di stare alla larga dalla foce del sabaki che deve rimanere intatta! Nessuno deve starci per più di mezzora! Roby
Ma è Wilma o Wanda?
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