sabato 22 febbraio 2014

IO E IL MIO FEGATO IRRIVERENTE

Ieri sera cena a base di ostriche con tabasco e limone, poi fritto misto di calamari, gamberi e verdure, accompagnato da patatine, sempre fritte e per giunta irrorate di chilli sauce. Da bere, due bottiglie di prosecco, perché inizi con l'ostrica e non vuoi certo mischiare.
Stamattina mi sono svegliato senza fegato.
E' una sensazione strana. Sulle prime ti senti più leggero e leggermente sbilanciato.
Svegliandomi e rendendomi conto che era una condizione reale, la sua mancanza ha iniziato a farsi sentire, provocandomi dolori da vuoto, come quando ti lascia improvvisamente una persona cara che magari non stava benissimo ma di cui non immaginavi la partenza così da un momento all'altro. Sporgendomi dal letto ho notato una massa informe violacea che strisciava verso il bagno. Era lui. Ho cercato di alzarmi per riprenderlo. Di primo acchito avrei voluto rimetterlo al suo posto, ma mi faceva un po' schifo toccarlo. Così l'ho seguito, anche perché ai miei passi decisi lui contrapponeva un goffo tentativo di fuga. Arrivato in bagno si è precipitato sotto la doccia e ho capito. Gli ho aperto il rubinetto ed è rimasto lì, beato, una decina di minuti.
"Per qualche giorno solo acqua, come le piante" gli ho detto.

"Eh, no, troppo comodo - ha risposto - sei tu che devi pagare, mica io! Per me vino rosso di qualità, pesce crudo e quelle cazzo di salsine mettitele nel culo, così domattina insegui le emorroidi. Ma quelle non vanno in bagno e soprattutto non se ne vanno via da sole. S'infilano nel condotto dell'aria condizionata, e poi sono cazzi tuoi a recuperare il buco del culo, quando devi cagare"

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