Un saluto a tutti
quelli che hanno scelto un’amicizia più moderna, formale e distaccata.
Ai tanti che
hanno deciso che essere compresi, consigliati, aiutati, significa essere
giudicati,
anche da chi li
ha amati in maniera disinteressata, non per sangue, sesso, affari, comodità
attenuazione
della paura o della solitudine ma solo perché sono cresciuti insieme o si sono
incontrati lungo
il cammino e hanno condiviso strade e avventure, meraviglie e miserie,
sentimenti ed
emozioni. A chi ha confuso il diventare
adulto con diventare un altro,
a chi ha
ricacciato dentro a forza, con poca fatica, i sogni e le speranze d’un tempo,
senza sopprimerli
bensì sostituendoli con sogni di scorta e piccole certezze.
A coloro che
pensano sia meglio circondarsi di persone care, piuttosto che averle
veramente nel
cuore. A chi ha paura del faccia a
faccia con un vero complice,
perché confonde
il confronto con la competizione e crede che aprirsi a un confidente
voglia dire
essere saccheggiato dei propri valori, senza ottenere niente in cambio.
A chi ha capito
che sprigionare sentimentalismo e solidarietà in un mondo virtuale è comodo,
facile e a basso
costo di tempo, cuore e cervello. A chi, infine, ha rinunciato ai rapporti veri
perché in
un’epoca di merda, è sempre meglio essere un po’ stronzi. (Freddie del Curatolo)
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