giovedì 22 gennaio 2009

DIO E IL BAR

Un bar di ragazze e coltelli
vive nel cuore di Dio
tra i desideri più belli.
Nel Dio primitivo e triviale
perseguito dalla giustizia
per la sua faccia animale
disposto all'omicidio,
al vizio, alla gazzarra
un Dio che sa suonare la chitarra.
Un bar soldatesco e meticcio
vive nel cuore di Dio
come un antico feticcio.
Ma il bar nella società attuale
è la metafora della vita
nella realtà industriale
reliquia mutilata
dei desideri dl Dio
motore ossesso e pulsante
dove vivo anch'io.
Un bar da città forsennata
Fatima di quartiere
dove l’infermo va a bere.
Un bar metropolita e intenso.
America da morire
perché la vita non ha senso.
Crepuscolo emaciato,
sfascio di ragazzini
pudichi, vuoti e afflitti
come tanti delitti.
Un bar elettronico e largo
vivo nel cuore mio
col Dio sconnesso in letargo.
Il Dio libertario e silente
che un giorno ritornerà
per castigare la mente
perdono per l'angoscia
e per la simmetria
pietà per averle ordinate
nell’anima mia.

(G.Alloisio)

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