mercoledì 21 gennaio 2009

"FUGHE DI CERVELLI": ANCHE MALINDI E' UNA META

In Italia, da diversi anni, si dibatte e ci si rammarica per le cosiddette “fughe di cervelli”, ovvero la dipartita dal Belpaese di studiosi, scienziati e ricercatori che preferiscono gli Stati Uniti, la Francia o la Germania alle nostre università e ai nostri centri, esasperati dai continui tagli alla ricerca e attratti da fondi e stipendi ben più interessanti. Bene, siamo in grado di dimostrare che anche Malindi ha saputo approfittare dell'esilio volontario di pezzi da novanta.
Ebbene sì, possiamo dire che Malindi è una delle mete predilette dei “cervelli in fuga”.
Fin troppo facile parlare di ricercatori in Africa. Dai tempi del dottor David Livingstone, qualsiasi viaggiatore, avventuriero o turista arrivato in questi luoghi non si è limitato ad esplorare, ma ha trasformato il suo viaggio in una ricerca introspettiva, nella ricerca di un mondo migliore o nella ricerca della felicità e della pace interiore (di cui nemmeno gli scienziati più acclamati hanno svelato il segreto). Anche sulla costa Keniota abbiamo fior di ricercatori. Ma non mancano nemmeno gli scienziati, gli studiosi e chi si cimenta con la vasta gamma di usanze e deviazioni in dotazione al genere umano, fino a sperimentarne di persona le dinamiche e i risultati.
Eccovi alcune tra le più note categorie di “cervelli” che hanno lasciato l'Italia per affinare o migliorare le proprie attitudini.

BIOLOGI


Capire la vita attraverso la Natura, comprendere il linguaggio degli animali e diventare uno di loro per capire nel profondo la vita all'Equatore e quella degli italiani che in questo luogo hanno saputo attingere dal Regno degli Animali: dalla generosità degli avvoltoi, dall'altruismo della iena, dalla dolcezza del ghepardo, dalla bontà dell'ippopotamo e dalla saggezza del facocero. Vivere in prima persona l'esistenza di una pianta, dormendo ubriachi nell'incavo di un baobab, bevendo il mnazi dalla palma. Solo qui un biologo moderno può trovare le risposte essenziali al rapporto tra uomo e natura e tra stato vegetale e stato neuro-vegetativo. Metodo empirico, si direbbe. Non immaginate quanti famosi biologi si celano sotto le mentite spoglie di residenti che conversano per ore con un Frangipane o muovono la testa al ritmo di un varano, quanti insigni luminari sembrano semplicemente dei vecchi fulminati che si muovono con la lentezza del ragno e simulano l'acutezza mentale della rana toro.

FISICI NUCLEARI

Non si tratta di ricercatori alle prime armi, spesso sono attempati studiosi che amano mettere in pratica anni di teorie mai applicate. Testoni nucleari alla ricerca di altri “fisici”, nel senso di figure esplosive, di vere e proprie bombe. Spesso trovano i fisici che gli interessano e cercano di unirsi a loro in improbabili fusioni a caldo, non senza problemi. Infatti spesso i fondi a loro destinati non sono sufficienti e ogni tanto il risultato degli esperimenti non è soddisfacente, a volte prendono certe testate nucleari contro il muro... Spesso la ricerca ricomincia da capo. C'è chi si è arreso e ha scelto fisici non proprio nucleari, lasciando i centri di ricerca (ve ne sono due molto noti, in centro, aperti solo di sera) per studioli a casa propria. Ma c'è anche chi della ricerca ha fatto un vero e proprio stile di vita, tanto che la considera più importante delle scoperte stesse.

PSICANALISTI

Arrivare in un luogo, perdipiù di un altro continente, e capire tutto dopo due giorni. Si tratta di cervelli superiori, persone dotate di una capacità di analisi e sintesi fuori dal comune (e in fatti sono ben lontani dal loro comune di origine). Arrivati a Malindi da poche ore, già stringono amicizia con personaggi locali che sono pronti (gratuitamente, s'intende...) a consigliare loro le migliori occasioni, l'albergo in cui soggiornare, le boutique meno care, i connazionali da frequentare, come cavarsi in fretta dagli impacci in cui loro stessi li hanno cacciati. Allo stesso modo dopo una settimana sono pronti ad acquistare terreni a prezzi che un italiano residente da vent'anni non spunterebbe nemmeno pregando in dialetto yemenita, troveranno la fidanzata che almeno venti connazionali sognavano di possedere e usciranno in un solo giorno dalla stazione di polizia, entrandoci però un paio di volte al mese. Dopo sole due settimane, gli psicanalisti in fuga potranno erudire loro stessi i neofiti di Malindi, sarà lo stesso rafiki locale con cui aveva stretto amicizia, a portarglieli...

INGEGNERI

Ci sono cervelli che vanno in fuga senza sapere di esserlo, poi arrivano in un luogo magico che, come per incanto, esalta le loro inaspettate potenzialità. E' il caso di camionisti, parrucchieri, giocatori d'azzardo, postini e fabbri che arrivati in Kenya hanno l'illuminazione: “ma io sono un costruttore edile!”. Altro che geometri o architetti, ma quali ingegneri! Questi cervelloni sono in grado di progettare, costruire e arredare la villa dei tuoi sogni in un batter d'occhio e in un buttar di soldi, e te la consegnano cancello in mano (le chiavi qui non si usano e le inferriate si staccano facilmente...). Menti italiane sopraffine qui trovano mani pronte a mettere in pratica le loro geniali intuizioni. Grazie a loro, gli studi sposano la pratica, i progetti diventano materia.
Incredibile, una sola persona riunisce in sè almeno quattro diverse specializzazioni: geometra, architetto, ingegnere e paraculo! Che cervelli!

Mimetizzati, incantati o in simbiosi con questo mondo, i “cervelli in fuga” dall'Italia costituiscono ormai una minoranza, sono inoffensivi e per loro stessa volontà (questa è la grandezza massima dello studioso) si sono trasformati in cavie per permettere a nuovi geni in arrivo di non fare i loro errori di percorso. Anche per questo noi ce li coccoliamo come si fa con una specie protetta, con esemplari rari che hanno scelto, alla fine, di fuggire addirittura dal loro stesso cervello.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Brod, non è che riesci a organizzarmi anche una fuga di "grandi fratelli" dall'Italia? Sai, da quando la grande tettona lariana è in tv, si prende due pagine al giorno sui nostri quotidiani.....
il piccolo fratello.

Anonimo ha detto...

penso che l'africa sia un buon posto dove far fuggire il cervello!!!
Anche se poco dopo l'arrivo si trasforma in cuore.
Pace e Amore

Anonimo ha detto...

Ah, che bello non sapere nulla di queste cose...tettona lariana? Beati voi, qua abbiamo però il nostro reality: "L'isola dei Samosa"...