venerdì 10 ottobre 2008

L'IPPOPOTAMO WILMA E IL GENERE UMANO

Ogni mattina, con una puntualità che è tutto fuorché africana, sulle rive del fiume Sabaki, proprio dove il mare viene ad abbeverarsi d'acqua dolce, un ippopotamo emerge dall'acqua argillosa.
Si tratta sempre dello stesso esemplare, anche se i vecchi del luogo assicurano che abbia almeno tre sosia. E' una femmina, solitamente astiosa ed efferata. L'ìppopotamo è vegetariano, ma nutre una cattiveria insensata (o forse no) nei confronti del genere umano che lo porta a masticare e sputare immediatamente dopo, disgustato, il poveretto che gli dovesse capitare a tiro. In pochi hanno convinto il mondo con una teoria credibile sull'odio dell'hyppo per il genere umano. Si dice sia per il fatto che non esiste una sana e ancestrale rivalità legata alla natura (non si tratta di due carnivori che possono contendersi le stesse prede o divorarsi a vicenda, all'uomo non piace la carne di ippopotamo né con la sua pelle ne ricava vesti o calzature, all'ippopotamo non piacciono i reality show e la cocaina) ma una teoria più credibile rivela che potrebbe essere ancora incazzato per l'insulsa pubblicità dei pannolini che lo ha mostrato alle famiglie come un idiota bonaccione e incontinente.
L'ippopotamo del fiume Sabaki si chiama Wilma e, giorno dopo giorno, ha creato una sorta di linguaggio per il quale non è impossibile decifrarne i pensieri.
L'ineffabile reporter italiano Adelchi Maria Frediani ha fatto suo questo linguaggio è riuscito a intervistare Wilma.
F - Buongiorno, Wilma
W - “Ha mica del sedano? Lo uso indifferentemente come contorno e come stuzzicadenti”
F – Perché il suo disprezzo per la razza umana?
W - “Si è guardato bene, prima di uscire, stamattina?”
F – Che c'entra, anche lei, rispetto alla grazia dei felini, all'eleganza della giraffa, alla statuarietà dell'elefante...
W - “Appunto, a voi fa schifo l'ippopotamo e a noi l'uomo. 1-1 palla al centro”
F – Sì, ma a noi non state antipatici, anzi con la vostra mole e i dentoni fate tenerezza!
W - “Invece voi con il vostro opportunismo, il non saper stare più nel branco, la vostra falsità, mi fate solo e semplicemente cagare”
F – La mettiamo in politica?
W - “La mettiamo che se la prossima volta non ti presenti con il sedano, mentre mi intervisti qui sulla riva del fiume e mi troverai insolitamente gioviale e affabile, ti arriva nel culo un coccodrillo che se va bene ti lascia fuori i coglioni e il cellulare, degna rappresentazione dell'uomo moderno”
F- Ci vediamo tra qualche giorno con parecchio sedano, Wilma! Arrivederci.
W – “Ciao, imbecille.”
Ogni mattina, alle 10.30, con puntualità disarmante, alla foce di un placido fiume africano che incontra il maestoso tumulto dell'Oceano Indiano, un ippopotamo dalle movenze lente e dallo sguardo penetrante, attende l'uomo per sfidarlo su un campo inusuale, la logica, convinto che ultimamente, com'era migliaia d'anni fa, ci sia partita anche da quel punto di vista.

4 commenti:

Troism ha detto...

Ok!!!!
Mi hai fatto capire che sono un'ippo.
Magari non Wanda!

freddie ha detto...

No, perchè dici così...ti vedo bene come Drag Queen degli ippopotami!

Anonimo ha detto...

L'ippopotamo Wanda è fantastico e ti ricorda di stare alla larga dalla foce del sabaki che deve rimanere intatta! Nessuno deve starci per più di mezzora! Roby

freddie ha detto...

Ma è Wilma o Wanda?